“LA STORIA DI UN VIOLINO”
Si tratta di un Josef Klotz in Mittenwalde del 1795.
Nel 1945 un ufficiale tedesco, che si trovava in Friuli Venezia Giulia nei pressi di Osoppo, preoccupato dall’andamento della guerra, chiese ad un amico medico italiano di nascondere il violino in un posto sicuro rivelando l’appartenenza al padre che lo suonò nella prima guerra mondiale.
Poco tempo dopo l’ufficiale cadde in guerra e il violino incredibilmente restò incolume anche ai successivi bombardamenti da parte degli Alleati.
Il Klotz restò in una soffitta di Osoppo per oltre 30 anni fino al terribile terremoto del ‘76 in Friuli. Il violino, con il manico staccato dal corpo, venne consegnato ad Antonio Pittini di Osoppo (violinista e padre di Mario) che lo portò a Torviscosa dove lo fece riparare da un noto liutaio.
Passò in eredità a Mario che, suonando già un altro violino, segnò nuovamente il destino del Klotz in una soffitta per altri 40 anni.
Solo nel 2020 è stato recuperato quando Cristiano (figlio di Mario) ha chiesto al padre di vederlo e ne ha notato subito un suono incantevole.
Osservando l’incisione all’interno del corpo, si è capito che è stato realizzato in Germania dalla celebre famiglia Klotz, noti liutai di violini a Mittenwald della metà del XVII secolo, che hanno anche il privilegio di aver creato il violino di “Wolfgang Amadeus Mozart” tuttora custodito nel museo Stiftung Mozarteum di Salisburgo.
È nato pertanto il desiderio di dare il giusto valore a questo cimelio.
Aquileia, patrimonio dell’UNESCO, città antica con i suoi 2200 anni, la sua Basilica Patriarcale di Santa Maria Assunta.
Un organo a canne realizzato dal maestro Kaufmann nel 1890 e un violino Josef Klotz del 1795.
Ave Maria (F. Schubert)
Mario Pittini al violino accompagnato dai suoi due figli: Martina Pittini all’organo e Cristiano Pittini alla chitarra classica.
Un ringraziamento speciale alla Fondazione “Società per la conservazione della Basilica di Aquileia” e al Comune di Aquileia.
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